Il Ligusticum lucidum (Mill.) (sinonimo di Coristospermum lucidum (Mill.) Reduron, Charpin & Pimenov) noto anche col nome comune di Motellina lucida, è una pianta erbacea perenne indigena appartenente alla famiglia delle Apiaceae. E’ caratterizzata da un fusto eretto e robusto, con foglie triangolari voluminose e lucide, ed infiorescenze strutturate in ombrelle composte da piccoli fiori bilobati di colore bianco. Il suo areale di distribuzione è individuato prevalentemente nel panorama montano dell’Italia settentrionale ed orientale ad altitudini comprese tra i 200 ed i 1500 m s.l.m., su pietraie e terreni aridi ad elevato coefficiente calcareo. Non sono note proprietà specifiche inerenti la specie, mentre le piante appartenenti al genere Ligusticum sono note per le loro forti proprietà anti-infiammatorie ed analgesiche. Per questo, alcune varietà del genere, hanno avuto largo impiego nella medicina tradizionale cinese, in particolare nel trattamento del dolore e per la terapia di diversi tipi di disordini ematologici, quali ischemie e trombosi, in quanto tali specie sono in grado di incrementare il flusso sanguigno soprattutto a livello cerebrale. In letteratura sono presenti diversi studi riguardanti la composizione della frazione polare e dell’olio essenziale di specie appartenenti al genere Ligusticum mentre risultano limitati gli studi fitochimici eseguiti sulla specie lucidum, riguardanti unicamente lo studio della composizione degli acidi grassi e la caratterizzazione delle cumarine e delle loro proprietà mediche. Ciò rappresenta la ragione per cui abbiamo iniziato tale studio allo scopo di fornire una prima analisi esaustiva della composizione molecolare della frazione polare della specie. L’analisi è stata condotta utilizzando tecniche estrattive, cromatografiche e spettroscopiche classiche quali estrazione con etanolo, cromatografia su colonna per la separazione dei composti, spettroscopia NMR e spettrometria di Massa per l’identificazione. Lo studio dell’estratto della frazione polare del L. lucidum, ha evidenziato la presenza di sei composti quali 3'-acetil-4'-tigloil-khellattone (1), 3'-acetil-4'-diidro-tigloil-khellattone (2), luteolina (3), 7-{[2-O-β-D-glucopiranosil)-β-D-glucopiranosil]ossi}-5-idrossi-2-(3,4-diidrossi)-4H-1-benzopiran-4-one (4), acido clorogenico (5) e acido chinico (6) più altre sostanze naturali la cui struttura è ancora oggetto di studio. I composti (1) e (2) che sono cumarine, rappresentano composti nuovi per il genere mentre sono già stati evidenziati nella famiglia e lo stesso vale per i composti (3) e (4) che sono flavonoidi ed anzi ne rappresentano i marker chemotassonomici. Infine, il composto (5) che è un acido caffeoil-chinico e l’acido chinico libero sono stati precedentemente identificati solo nel genere.

Composizione molecolare della frazione polare di Ligusticum lucidum (Mill.) / Bianco, Armandodoriano; Cerbini, Jacopo; Ciaschetti, Giampiero; Cecco, Mirella Di; Frezza, Claudio; Agostinelli, Valeria Gatto; Pitorri, Massimo; Venditti, Alessandro. - STAMPA. - (2016), pp. 207-208. (Intervento presentato al convegno Settimo convegno giovani chimici tenutosi a Roma nel 14-15 giugno 2016) [10.4458/6858].

Composizione molecolare della frazione polare di Ligusticum lucidum (Mill.)

BIANCO, Armandodoriano;FREZZA, CLAUDIO;VENDITTI, ALESSANDRO
2016

Abstract

Il Ligusticum lucidum (Mill.) (sinonimo di Coristospermum lucidum (Mill.) Reduron, Charpin & Pimenov) noto anche col nome comune di Motellina lucida, è una pianta erbacea perenne indigena appartenente alla famiglia delle Apiaceae. E’ caratterizzata da un fusto eretto e robusto, con foglie triangolari voluminose e lucide, ed infiorescenze strutturate in ombrelle composte da piccoli fiori bilobati di colore bianco. Il suo areale di distribuzione è individuato prevalentemente nel panorama montano dell’Italia settentrionale ed orientale ad altitudini comprese tra i 200 ed i 1500 m s.l.m., su pietraie e terreni aridi ad elevato coefficiente calcareo. Non sono note proprietà specifiche inerenti la specie, mentre le piante appartenenti al genere Ligusticum sono note per le loro forti proprietà anti-infiammatorie ed analgesiche. Per questo, alcune varietà del genere, hanno avuto largo impiego nella medicina tradizionale cinese, in particolare nel trattamento del dolore e per la terapia di diversi tipi di disordini ematologici, quali ischemie e trombosi, in quanto tali specie sono in grado di incrementare il flusso sanguigno soprattutto a livello cerebrale. In letteratura sono presenti diversi studi riguardanti la composizione della frazione polare e dell’olio essenziale di specie appartenenti al genere Ligusticum mentre risultano limitati gli studi fitochimici eseguiti sulla specie lucidum, riguardanti unicamente lo studio della composizione degli acidi grassi e la caratterizzazione delle cumarine e delle loro proprietà mediche. Ciò rappresenta la ragione per cui abbiamo iniziato tale studio allo scopo di fornire una prima analisi esaustiva della composizione molecolare della frazione polare della specie. L’analisi è stata condotta utilizzando tecniche estrattive, cromatografiche e spettroscopiche classiche quali estrazione con etanolo, cromatografia su colonna per la separazione dei composti, spettroscopia NMR e spettrometria di Massa per l’identificazione. Lo studio dell’estratto della frazione polare del L. lucidum, ha evidenziato la presenza di sei composti quali 3'-acetil-4'-tigloil-khellattone (1), 3'-acetil-4'-diidro-tigloil-khellattone (2), luteolina (3), 7-{[2-O-β-D-glucopiranosil)-β-D-glucopiranosil]ossi}-5-idrossi-2-(3,4-diidrossi)-4H-1-benzopiran-4-one (4), acido clorogenico (5) e acido chinico (6) più altre sostanze naturali la cui struttura è ancora oggetto di studio. I composti (1) e (2) che sono cumarine, rappresentano composti nuovi per il genere mentre sono già stati evidenziati nella famiglia e lo stesso vale per i composti (3) e (4) che sono flavonoidi ed anzi ne rappresentano i marker chemotassonomici. Infine, il composto (5) che è un acido caffeoil-chinico e l’acido chinico libero sono stati precedentemente identificati solo nel genere.
2016
978-88-6812-685-8
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